Fulmini e Saette. - Dignità |
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Roma nord, dalle parti del Nuovo Salario. Incontrandoci dopo parecchi anni, Peppina e Bruno, madre e figlio, casalinga del Tiburtino Terzo e docente dell’Università di Tor Vergata, mi raccontano la morte di Otello marito e padre idraulico comunista. Qualche anno fa era arrivato il momento difficile per il burbero omone amico mio, aggredito da un tumore frettoloso. “Era pieno di metastasi ormai, e di macchie, qui, sulle braccia, dappertutto… - ricorda Bruno - La mattina s’è voluto alzare in piedi per fa’ pipì, dignitoso com’era, per non dà fastidio… Ha fatto e m’è morto fra le braccia”. “All’ultimo ci ha fatto ciao, ciao, con la mano, così” – aggiunge Peppina, e imita il suo saluto, contenta di ricordarlo in piedi.
(Alias, 17 febbraio 2006)
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